Feminine
Feminine
Un omaggio alla bellezza femminile.
Una selezione di ritratti di donne, un omaggio alla bellezza femminile
9 aprile - 14 maggio 2013
DOMENICO GRENCI - ROBERTO KUSTERLE - PAOLO LEONOARDO - NINA SUREL
Artist
Domenico Grenci
Le figure ritratte da Domenico Grenci fluttuano in una dimensione fuori dal tempo, priva di ogni riferimento materiale e contingente. La scena è il vuoto, unico attore di questa scena è la donna. I volti femminili di Grenci paiono riaffiorare da una fotografia antica, corrosa dal tempo. È il bitume, materiale povero e paradossalmente greve, a creare un effetto di indefinito e di incompiuto straniante simile a quello evocato da un’immagine sfuocata o sbiadita. L’artista cerca di cogliere qualcosa di nascosto in questi visi inquietanti ed enigmatici che pongono interrogativi a cui forse nonesiste risposta; lo fa senza maltrattarli, con delicatezza, anzi, nel rispetto profondo dell’universo femminile, che è delicato e sensuale, vulnerabile e forte al tempo stesso, e cercando di estrapolarne l’essenza, in tutte le sue sfumature.
Attua ciò che egli stesso definisce una “elevatio animae”, che diviene una sorta di risarcimento di quella identità offesa dalla mercificazione del corpo e della bellezza effimera che la cultura mediatica e la moda ci impongono. Dopo la laurea all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2007 Domenico Grenci ha ricevuto numerosi riconoscimenti: Premio per l’incisione “Morandi” (2005); Celeste Prize (2007); Goldener kentaur: European Academic Award, Monaco, (2007 primo premio); “Maggio Fiorito” Ferrara (2008 primo premio) e premio Nazionale delle Arti di Catania. L’ invito ad esporre alla 54esima edizione della Biennale di Venezia, Arsenale, Tese di San Cristoforo, conferma l’importante lavoro di questo giovane artista italiano.
Nina Surel
Le donne di Nina Surel sono intriganti, a grandezza naturale, connotate da un’allure aristocratica e fiabesca, su un fondo riccamente decorato. Sono opere innovative, ispirate dall’ interesse dell’artista per la letteratura romantica e femminile. Ritraggono donne nell’atto di inscenare le loro fantasie, i loro travestimenti, i loro desideri inconsci, così frequentemente repressi negli ambienti sociali della realtà quotidiana. Le figure stravaganti di Nina Surel, ritratte sul limitare di un bosco, nascono sempre dal suo autoritratto fotografico, ogni volta diversamente abbigliato, adornato di fiori o gioielli, fino ad acquisire una diversa identità. Un autoritratto dal volto sempre intenzionalmente inespressivo, quasi ad incarnare lo spirito profondo di questo universo femminile mutevole e misterioso. Il sottobosco di Surel è dunque una sorta di set, di sfondo narrativo, ma anche un luogo archetipico, legato agli stati psicologici di coscienza e incoscienza, a ciò che è lecito o proibito. L’artista utilizza per i suoi lavori una vasta gamma di tecniche: fotografia, pittura, collage di pizzi, bottoni, porcellane e gioielli, che vengono fissati al supporto da vari strati di resina trasparente. Attraverso le sue immagini sensuali, Nina Surel sembra indagare la sua vera identità come donna e come artista, in una una sorta di riscrittura personale della storia del femminile. Nina Surel è nata e cresciuta a Buenos Aires, in Argentina, e vive e lavora a Miami dal 2001. Ha studiato Architettura e Urbanistica all’Università di Buenos Aires. Il suo lavoro è stato esposto ampiamente in istituzioni, gallerie e fiere d’arte sia negli Stati Uniti che in Sud America.
Paolo Leonardo
A Paolo Leonardo interessa la rappresentazione della donna nella nostra società dei consumi e attinge dall’immenso archivio delle immagini pubblicitarie che rappresentano la donna contemporanea con i suoi stereotipi. L’ artista in certi manifesti e in alcune immagini fotografiche intravede un potenziale di senso e una sorta di potere magico che lo porta ad instaurare un dialogo tra immagine e intervento pittorico. “Non sopporto che l’orizzonte della mia città sia invaso da immagini pubblicitarie, da questi volti e corpi che rappresentano la donna, ma allo stesso tempo li banalizzano stereotipandoli e riducendoli a merce. Per la prima volta in una notte del 1994 ho strappato due grandi manifesti: i volti di una donna. Dopo averli modificati con un intervento pittorico di stile espressionista, li ho ricollocati abusivamente negli espositori stradali pubblicitari, così è iniziato tutto, cosi faccio ancora adesso per le strade in Italia e all’estero.
Attraverso il filtro della pittura le foto vengono definitivamente investite dalle mie emozioni. Quando in strada scelgo un' immagine pubblicitaria, intuisco che la riproduzione fotografica contenuta in essa può avere delle potenzialità, ma è solo isolando questa immagine dalle altre che sono in grado, in studio, di sviluppare un rapporto visivo ed è attraverso la pittura che l' immagine si riscatta, ritorna ad avere una propria dignità".
Paolo Leonardo, nato a Torino nel 1973 è una delle figure più interessanti nell’ambito della nuova scena artistica italiana. Attraverso un uso personale e autonomo della pittura, Leonardo ha sviluppato una ricerca legata al rapporto attualissimo tra arte, fotografia e pubblicità.
Roberto Kusterle
Le fotografie di Roberto Kusterle sono originali e surreali. Installazioni con al centro la donna e il suo corpo, risultato di una ricerca personale, di elaborazioni complesse, raffinate, spesso di violento impatto concettuale, che utilizzano materiali sottratti alla natura. La scelta dei personaggi, l’ambientazione, le luci, la scenografia, il trucco; ogni dettaglio è curato meticolosamente dall’artista-regista con pazienza e maestria. L’immagine fissata dalla macchina è l’ultimo atto di un progetto e di una preparazione che possono durare mesi; atto liberatorio di tutti gli altri momenti che lo hanno preceduto e punto di partenza per una nuova fase di elaborazione in camera oscura. Il risultato finale è sempre di forte impatto visivo; soggetto ed ambiente, con il loro surrealismo, trasportano l’osservatore in altre dimensioni. Roberto Kusterle è nato a Gorizia. Alla fine degli anni ‘80 inizia ad interessarsi di fotografia focalizzando la sua ricerca sulla rappresentazione della figura umana in rapporto con la natura che la circonda. Le sue immagini raccontano di un tempo irripetibile dove la distanza tra sogno, realtà, uomo, animale si fonde dando origine a forme ibride dall’intensa energia vitale.