Chlorophyl
Chlorophyl
Esplorando il campo della sinergia fra Arte, Scienza e Natura, Alessandro Brighetti indaga sull’evoluzione della scultura/macchina in chiave di autosufficienza energetica.
Nella nuova serie, infatti, l’energia necessaria al movimento viene prodotta e distribuita dalla scultura stessa, trasformando l’opera in un organismo inorganico che vive di vita propria.
In occasione del Fuorisalone 2016 la Wunderkammer Visionnaire con la curatela di Marco Morandini ripercorre cronologicamente il processo di trasformazione delle opere di Alessandro Brighetti, evidenziando come l’estetica delle architetture naturali e vegetali si sia radicata nella poetica e nell’immaginario dell’artista.
Alessandro Brighetti continua la propria sperimentazione sull’arte Cinetica e Programmata, retaggio artistico e culturale di matrice prettamente italiana. Esplorando il campo della sinergia fra Arte, Scienza e Natura, l’artista indaga sull’evoluzione della scultura/macchina in chiave di autosufficienza energetica.
Nella nuova serie, infatti, l’energia necessaria al movimento viene prodotta e distribuita dalla scultura stessa, trasformando l’opera in un organismo inorganico che vive di vita propria. L’energia solare ed eolica e la repulsione magnetica sono le forze inesauribili che alimentano la fame di autonomia delle sculture, portando l’attenzione su concetti quali l’ibridazione fra natura e robotica, la sempre maggiore artificialità della natura, la necessità di una coscienza ecologica e, naturalmente, l’evoluzione della macchina. Quest’ultimo concetto, secondo l’artista, può realizzarsi solo nel momento in cui il prodotto artificiale imiti ed assorba le dinamiche proprie della vita organica, ripercorrendone l’evoluzione: Brighetti si rifà quindi alle architetture vegetali ed ai pertinenti cicli vitali per contribuire allo sviluppo della macchina, così come alla presa di coscienza della delicata situazione ambientale attuale.
Artist
Alessandro Brighetti
(Bologna, 1978). Proveniente da una famiglia di medici, dopo il diploma scientifico affronta la carriera artistica iscrivendosi all'accademia di Belle Arti di Bologna. Da allora la ricerca di Alessandro Brighetti si iscrive all'interno di un genere artistico che fin dall'antichità studia i rapporti e le relazioni tra arte e natura, arte e scienza, arte e biologia, arte e chimica, arte e tecnologia. La tecnologia diventa così, nei suoi aspetti positivi e nelle sue aberrazioni, strumento di modifica della natura, indispensabile all'artista per assumere un ruolo centrale nella propria dimensione di creatore e di artista sperimentatore.