Chiostro - Milano, Italia
Chiostro - Milano, Italia
“IL CHIOSTRO”
LA NUOVA DIMORA DI ELEONORE CAVALLI E MARCO MORANDINI A MILANO
Collocato nel centrale quartiere di San Vittore a Milano, il complesso residenziale a corte del “Chiostro” sorge sulle ceneri dell’antico Pio Istituto pei Figli della Provvidenza, edificato a fine Ottocento per accogliere i bambini abbandonati e avviarli alle maestranze tipografiche nei laboratori lungo il perimetro dell’ edificio. Il progetto dello studio di architettura DFA Partners ha colto la complessa sfida della rinascita di questo lotto, colpito dai bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale, coniugando modernità ed eleganza, con un sapiente intreccio fra suggestivi spazi verdi condivisi e spaziosi ambienti abitativi. Il recupero e il consolidamento delle facciate lungo il perimetro dell’isolato, interessate da vincolo della Soprintendenza, salvaguardano la memoria storica del quartiere, esprimendo un dinamico dialogo dell’antica architettura con le nuove geometrie.
“Quando si prospettò la possibilità di occuparmi del complesso di Vico-Olivetani mi ricordai di essermi interrogato più volte sul destino di quei manufatti abbandonati nel centro della città. La cosa che venne quasi automatica fu l’analisi del quartiere visto dall’ alto. Ebbene, tutt’intorno era un susseguirsi di chiostri – tutte cose che conosciamo ma che viste dall’alto ci appaiono diverse. Ed ecco la curiosità: provai a misurare alcuni di quelli esistenti, tipo il Palazzo delle Stelline e scoprii che i lati interni di Via Vico reggevano la dimensione. Fu così che nacque il nome Chiostro e, quindi, un’architettura in accordo con la milanesità e cioè tutto dentro, molto privato, la sorpresa della corte e la dimensione per accogliere un grande giardino”.
Architetto Daniele Fiori
Il concetto di Chiostro verde e silenzioso è stato l’ elemento guida dell’ intero progetto: oltre alla corte, si declina in “tetti verdi” e si diffonde in patii e terrazze private in un crescendo di spazi naturali che si integrano nell’edificio. Esempio di forestazione urbana in grado di abbattere le emissioni di CO2 e agire come filtro verso l’esterno, è dotato delle più avanzate tecnologie che ne implementano la sostenibilità grazie all’impiego di energie rinnovabili, dall’energia geotermica prodotta da un impianto alimentato con acqua di falda, alle celle fotovoltaiche integrate.
La duplex penthouse acquisita dalla committenza in fase di costruzione dell’ intero complesso, è stata affidata alla progettazione interna dell’amico architetto Massimiliano Camoletto. Lo studio della distribuzione in pianta degli spazi, così come la definizione delle volumetrie che li plasmano e dei vincoli che li legano, ha rigorosamente rispettato lo stile di vita ed il carattere dei proprietari. Certi di una proficua collaborazione stilistica, maturata con la reciproca stima professionale, hanno contribuito parimenti al design di interni l’architetto ed al total look Visionnaire i committenti.
Il living a doppia altezza si plasma architettonicamente intorno a due importanti elementi di arredo su misura: una quinta-portante, che nasce dalla sequenza di moduli libreria in specchio Speyer, pezzo iconico di Visionnaire, alternati con elementi illuminanti ed un imponente corpo scala in metallo e legno che racchiude, come in una crisalide soft tech, la scarpiera ed il ripostiglio, senza mai svelarne l’identità. Divano Bastian in pelle color polvere e fettucce carruba, poltrona Bastian in nabuk maestrale, entrambi su disegno di Mauro Lipparini. Tavolo basso Kings Cross con struttura in massello noce Canaletto a poro aperto e top in marmo dalmata. Tavolo da pranzo Kudrun in acciaio e sedie Kylo imbottite color tortora e tabacco di Alessandro La Spada. Mobile basso Gareth in acciaio e top in vetro nero retrolaccato. Set di vasi in cristallo Equilibri di Zanellato e Bortotto per Visionnaire, set di bottiglie da collezione Ballet in vetro di murano di Marta Giardini, opera a parete smalto su legno di Emmanuel Barcilon.
Anche l’ingresso principale, che si affaccia direttamente sul living, risulta invisibile dall’interno, essendo la porta celata ed integrata in una parete/ armadio continua in falegnameria (impiallaccio “day and night” di Alpi), di elegante impatto visivo, soft e confortevole allo stesso tempo.
Il soggiorno si estende in una vera e propria serra bioclimatica in metallo, realizzata da Pratic su disegno dei progettisti. Peculiarità e’ la copertura tecnologica a lame orientabili, che occupa l’intera superficie del terrazzo, circondata sul perimetro da vasi in metallo con piante rampicanti ed essenze mediterranee (ulivi, limoni, gelsomini, rose, glicini, canfore, aceri). Tappeto a forma di farfalla Argante, poltroncina Backstage e trittico di tavolini Granger di diverse altezze con struttura in acciaio e top in marmo con trattamento superficiale manuale di verniciatura in bronzo.
Cucina special project su disegno dello stesso studio Camoletto, in collaborazione con Ernestomeda, finitura laccata metallizzata, vetro acidato grigio fume’ e Pietra Grigio Alpi. Set bottiglie da collezione Fabula di Marta Giardini.
La Dark - Day Toilet e’ uno spazio dalle superfici inaspettate: nasce, come evoluzione di una sobria powder room di epoca Deco, dall’abbinamento inedito di pietra lavica di Alimonti con tessere in ceramica artigianale dipinta a mano, di ispirazione naturalistica (collezione Plumage di Botteganove). Lampadario a sospensione in scaglie di alluminio Galahad, scultura porta fiore con cotisso grezzo e vetro soffiato di Sara Ricciardi per Visionnaire.
Al piano superiore si sviluppa la zona notte. Composta da due camere padronali e da uno studio/palestra, è riscaldata dal parquet a doghe di grande formato in rovere termo trattato, prodotto ed installato da Domenico Mori (stesso materiale della zona giorno) e dalle travature a vista in legno decapato grigio, leitmotiv del progetto di ristrutturazione dell’intero complesso il Chiostro. E’ caratterizzata da un ballatoio con parapetto in vetro trasparente che funge da elemento di collegamento tra gli spazi con pareti in colore verde petrolio e grande opera dell’ artista catalana Susy Gomez.
I due bagni padronali, di cui uno ensuite, sono interamente realizzati da Alimonti in Grigio Alpi finitura ‘leather’ e si ispirano agli ambienti sobri ma accoglienti delle spa negli hotel di lusso. Rubinetterie serie Milo in acciaio inox satinato di Cea Design: giusto sigillo al rigore architettonico. Porte interne scorrevoli mod. G-Like con vetri custom e rete metallica interna color bronzo a battente filomuro, progetto sviluppato con l’ azienda Garofoli.
Photo credits: Max Zambelli
Progetto di illuminotecnica in collaborazione con Viabizzuno
Progetto di Massimiliano Camoletto con Klara Saranovic
Project management e direzione lavori: Darko Barbirovic